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Metodologia di recupero 

in breve, qui di seguito illustro come i team da me guidati, procedono, in linea generale, per le ricostruzioni virtuali dei manoscritti smembrati 

1. Acquisto di un foglio di testo da cui partire per la ricostruzione

Il metodo, come dettagliatamente spiegato nel manuale Wayback Recovery, si basa sui concetti di conservazione e frammento digitale. Per riuscire a recuperare il maggior numero di frammenti digitali è necessario studiare almeno un foglio fisico del codice smembrato, analizzandone tutte le caratteristiche intrinseche (come reali dimensioni - dal momento che quelle fornite dai rivenditori sono spesso molto approssimative, quando non volutamente inesatte, specie su eBay - pigmenti, inchiostri, stato di conservazione ecc.) e compilare una scheda descrittiva il piû possibile accurata, utile per la costituzione della banca dati in cui confluiscono i frammenti digitali. [Sulla definizione dettagliata di frammento digitale rimando al manuale]. Nella scheda va inserita anche la trascrizione diplomatica del testo, perché saranno proprio le caratteristiche testuali, come un uso caratteristico di segni grafici, abbreviazioni, spie linguistiche particolari (tanto in latino, quanto in volgare) ad aiutarci nella ricostruzione del manoscritto.

2. Individuazione del codice madre

Il primo problema metodologico con il quale si è confrontati riguarda lo stadio al quale riportare digitalmente il manoscritto ricostruito. Ristabilire la forma originaria del codice, oppure riportare il manoscritto virtuale alle esatte condizioni in cui si trovava il codice fisico un attimo prima dei essere fatto a pezzi? Non ha alcun senso iniziare con il recupero dei frammenti digitali se non si individua prima il codice madre e, di conseguenza, se non si ritrova la descrizione del manoscritto madre nell'ultimo catalogo di vendita. A tale scopo si interrogano vari database che tengono traccia delle vendite avvenute soprattutto negli ultimi vent'anni, ma anche i siti di quei rivenditori che non compaiono in banche dati quali, a mero titolo di esempio liveauctioneers.com, lotsearch.net, invaluable.com (a cui è utile iscriversi per essere aggiornati in merito alle vendite di possibili ulteriori codici che verranno fatti a pezzi). Altri strumenti utili sono, ad esempio, lo Schoenberg Database e i siti che tengono traccia delle vendite su eBay (dato che la piattaforma di eCommerce non ha un archivio consultabile) o su Catawiki.

3. Individuazione dell'ultimo catalogo di vendita

Una volta individuato il catalogo dell'ultima vendita del codice madre, se ne utilizza la descrizione per il recupero dei frammenti digitali. Consiglio sempre al mio team di riportare verbatim la descrizione dei cataloghi nelle ricostruzioni in fieri (come, a mero titolo di esempio, nel caso del Libro d'Ore Guernier), perché solo così si può tenere traccia di ciò che si è recuperato e di cosa ancora manca all'appello. Inoltre grazie al catalogo si iniziano a raccogliere informazioni anche sulle vendite precedenti e sulla provenienza del codice. Le informazioni del catalogo vanno riportate anche nella scheda iniziale, aggiungendo alle caratteristiche intrinseche del foglio, le notizie sul codice madre, la sua provenienza, i passaggi di proprietà, il prezzo alla vendita.

4. Recupero dei frammenti digitali

Nel momento in cui si ha: 1. una scheda dettagliata con le caratteristiche intrinseche 2. La si amplia con le informazioni da catalogo. 3. Si inseriscono le immagini ad alta risoluzione del frammento di partenza r/v nella banca dati appositamente creata (nel nostro caso da Receptio). 4. Nel DB si riportano anche tutte le informazioni aggiuntive sul codice e sui passaggi di proprietà (fondamentale seguire quelli recenti e tenere la scheda aggiornata), può iniziare la ricerca dei "fogli fratelli" (ossia dei frammenti digitali dello stesso manoscritto smembrato).

4. 1. Recupero dei frammenti digitali: le miniature

I fogli contenenti le miniature a piena pagina sono quelli più facilmente smerciabili e quindi più facilmente individuabili per noi che vogliamo ricostruire digitalmente un manoscritto. Accade, però, sovente, che i biblioclasti allestiscano dei cataloghi privati, che mettono a disposizione esclusivamente dei propri clienti più assidui, per questo è FONDAMENTALE acquistare almeno un foglio fisico del manoscritto che si intende ricostruire, giacché il rivenditore inserirà il recapito del cliente nel proprio indirizzario e gli invierà i propri cataloghi privati. È così che siamo riusciti a individuare molte immagini di miniature che, ovviamente, non possiamo inserire nelle ricostruzioni pubbliche, ma utilizziamo nelle ricostruzioni interne al centro (conoscendo esattamente la loro provenienza, nell'attesa che la miniatura ricompaia sul mercato ufficiale). Le immagini delle miniature si recuperano non tanto dai siti o dai cataloghi delle case d'asta grandi quali Sotheby's, Christie's (che spesso non archiviano le immagini online, ma solo le descrizioni dei manoscritti messi all'asta), medie (Bloomsbury, Dreatts, Bonhams, Skinner ecc), ma da quei database di cui al punto 2.

4. 2. Recupero dei frammenti digitali: i fogli di testo

Meno interessanti per gli acquirenti facoltosi sono i fogli di testo, che invece vengono acquistati principalmente da università statunitensi, canadesi, australiane (si ritrovano infatti nelle singole collezioni di queste istituzioni, sovente con descrizioni assolutamente errate). Questi fogli vengono commercializzati sia dai singoli biblioclasti (che ne mettono spesso in vendita interi fascicoli), sia da acquirenti dei biblioclasti, tramite piattaforme come eBay e Catawiki, persino Etsi. Soprattutto i fogli di calendario, di qualche interesse per i piccoli collezionisti, vengono inseriti nei cataloghi privati dei rivenditori. Si è così confrontati, quando non si ha accesso a questi cataloghi, con l'impossibilità di recuperare integralmente un calendario. 

5. La ricostruzione

È è possibile mettere in ordine i singoli fogli, solo una volta recuperate le immagini delle miniature e dei fogli di testo; inserito il materiale nel database relativo al codice che si ricostruisce (avendo cura di seguire, in questo processo, i vari step filologici indicati nel dettaglio nel manuale) e seguendo alla lettera la descrizione fornita dai cataloghi di vendita dei codici integri. 

6. Lo studio

A ricostruzione avvenuta, si passa allo studio dell'atelier di produzione del manoscritto, all'edizione filologicamente curata del testo, alle ipotesi sui destinatari dei vari Libri d'Ore anche in base all'uso liturgico seguito dalla sezione delle Ore della Vergine e dei Defunti, al calendario (qualora presente) e ad ogni altra caratteristica peculiare del singolo manoscritto.

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